Pur riconoscendo che lo Stato ha necessità di riscuotere tributi, cosa ne pensa dell’attuale sistema di riscossione?
L’attuale sistema di riscossione non distingue la riscossione nei confronti di chi ha evaso e nei confronti di chi non può pagare.
Nell’attuale contingenza economica, cosa pensa, ad esempio, del caso di una persona cinquantenne espulsa dal sistema lavorativo e che, suo malgrado, sia in ritardo con i pagamenti dei tributi e per tale motivo viene sottoposta a continue azioni forzose da parte degli agenti di riscossione/Equitalia? Ritiene auspicabile, se non doveroso, in tali situazioni, prevedere delle moratorie o dei correttivi?
Se il sistema si conformasse alla distinzione concettuale sopra ricordata, con grande facilità risulterebbe possibile mantenere l’inflessibilità per i veri evasori e modulare più ragionevolmente e umanamente il processo di riscossione nei confronti delle persone in difficoltà.
Sicuramente è a conoscenza della situazione in cui si ritrovano i soggetti che hanno delle pendenze con gli agenti di riscossione/Equitalia. Verso questi cittadini l’esattoria attiva delle azioni forzose che sfociano spesso in pignoramenti presso terzi (generalmente istituti di credito o creditori). In tanti casi l’effetto immediato di tali azioni consiste nella revoca dei fidi e nell’inibizione dell’accesso al credito, con immediati risvolti negativi nella situazione patrimoniale dei soggetti coinvolti, i quali, si ritrovano in situazioni di profonda disperazione. Lei ha idea di quanti italiani sono in queste condizioni? Ritiene che siano necessarie delle correzioni legislative a questi meccanismi?
Senz’altro sono necessari correttivi ad esempio la previsione della impossibilità per le banche di revocare affidamenti per le ipotesi di procedure solo fiscali.
Ritiene giusto che gli agenti di riscossione/Equitalia procedano al pignoramento della prima e unica casa di abitazione spesso anche per il recupero di cifre irrisorie?
Il pignoramento della prima abitazione per chi non ha evaso ma semplicemente non ha potuto onorare debiti fiscali e previdenziali va limitata a debiti di importi maggiori al 20% del valore dell’abitazione con sospensione del pignoramento nel caso di rientro del debito entro la soglia del 20%.
Ritiene giusti i tassi d’interesse e aggi che vengono applicati dagli esattori?
No, i tassi di interesse sono eccessivi per la categoria dei non evasori.
Ritiene che si debba mantenere o condividere l’atteggiamento vessatorio del Fisco che, da una parte non onora i debiti verso le imprese e dall’altra pretende dal debitore puntualità, anche a costo di far chiudere l’attività e far perdere posti di lavoro?
No, occorre una condizione di reciprocità tra diritti e doveri di stato e cittadini.
A causa dell’attuale sistema di riscossione gestito dagli agenti di riscossione/Equitalia, spesso le imprese si trovano sull’orlo del fallimento. Ha un’idea di quale possa essere la strada da percorrere per una giustizia fiscale più equa e per una riscossione dei crediti erariali che tenga conto delle effettive possibilità patrimoniali del debitore?
Ho un idea ben precisa su come debba essere rivisto il concetto di giustizia fiscale, più equa, sostanzialmente basata sulla distinzione di cui al punto 1 e su una diversificazione delle modalità sanzionatorie in base al debito dovuto. Occorre favorire al massimo grado possibile il reinserimento sociale dei debitori per piccoli importi.
Avv. Gianpiero Samorì – MIR