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martedì 10 dicembre 2013

Proposta di riordino territoriale

Si è conclusa il 9 dicembre la conferenza stampa di presentazione della proposta di riordino territoriale dell’Italia, progetto condiviso dal MIR Moderati in Rivoluzione e dall’MPA, partendo da un’idea della Società Geografica Italiana che, pur risalendo al 1999, è oggi quanto mai attuale.

Frutto dell’intensa collaborazione racchiusa in un tavolo tecnico di importanti personalità e professionalità istituito presso il Ministero degli Affari Regionali ed Autonomie, voluto dal già Sottosegretario di stato Walter Ferrazza, lo studio è ora pronto per essere consegnato “nelle mani della politica”. 
“Se oltre alle Province abrogassimo anche le attuali Regioni?” questa la domanda motrice dello studio realizzato, che è “apolitico, nasce dalle esigenze raccolte dal MIR nei territori, e ne è risposta.”, spiega il Dr. Gerardo Meridio, Coordinatore Nazionale del MIR. “Questo è parte del contributo del MIR allo Stato, che dimostra come sia possibile, partire dalle proteste per fare proposte. Il MIR prepara infatti riforme innovative lungimiranti e strutturali che possano essere di risposta ai bisogni della collettività”. 
Il progetto prevede il ridisegno territoriale dell’Italia in 31 o 36 nuove regioni omogenee disegnate secondo comuni requisiti demografici, culturali, infrastrutturali, geografiche, e sociali.
Nel ridisegno, tutte le regioni diventerebbero Autonome e Speciali, partendo dal modello dell’Autonomia del Trentino Alto Adige che Ferrazza ben conosce e, che da sempre, ritiene sistema da esportare capace di rendere i territori sistemi omogenei con valori istituzionali condivisi e quindi catalizzatori di nuovi modelli di sviluppo economico in grado di contribuire all’uscita dalla crisi per il nostro Paese. 
Infine, leggendo la poesia di Trilussa “L’Uguaglianza”, il Sottosegretario afferma “nessuna eliminazione dell’art. 116 della Costituzione,  lasciamo che le Regioni a Statuto Speciali siano di esempio e rendiamo più speciali quelle ordinarie. Facciamo gli Stati Uniti d’Italia!”. 
Sottolinea Ferrazza: “quello che presentiamo oggi è solo un’ipotesi base, rappresenta infatti uno scenario indicativo e generale sul quale si dovrà ragionare con delle correzioni o modificazioni che, in particolare nelle aree di incertezza, devono diventare oggetto di appositi tavoli tecnici che portino ad un abito realizzato su misura per il nostro Paese.
I sistemi territoriali omogenei ridefiniti col criterio istituzionale proposto, abolendo quindi centinaia di enti assolutamente inutili e gravosi, riallineando e suddividendo le competenze tra Comuni e Regioni, sono così potenziali catalizzatori di sviluppo. 
“Ho partecipato con estremo entusiasmo alla realizzazione di un progetto che prevedrebbe, tra gli altri, la ridefinizione dei confini della Regione Puglia, riconoscendo territorialità e piena autonomia al Salento. E’ noto a tutti l’amore che provo per la mia Terra, il Salento appunto, e presentare oggi un progetto che ne prevede il riconoscimento e l’ autonomia è per me un grande onore. Allo stesso modo, ritengo che ogni cittadino orgoglioso delle proprie origini, possa parimenti a me ritenersi considerato, rispettato ed onorato da questa proposta.” 
Importante anche il contributo dell’Onorevole Attaguile dell’MPA, che dichiara “come deputato delle Autonomie posso solo rendermi promotore e sostenitore dell’unica valida proposta che, attraverso la distribuzione delle competenze legislative tra Stato e Regioni, può eliminare il caos amministrativo nel nostro Paese garantendo un risparmio certo di 3 miliardi all’anno”.

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