mercoledì 15 maggio 2013
martedì 14 maggio 2013 Osservatorio Demos: In forte crescita il PDL, mentre calano bruscamente Scelta Civica ed il M5S. Migliorano SEL ed UDC. Il PD regge al 25%.
martedì 7 maggio 2013
Cari amici,
ecco arrivata la cena di primavera di Alleanza per Carpi, per stare insieme e
raccogliere un po' di fondi per la nostra lista.
Si terrà VENERDI' 24 MAGGIO ALLE 20 e 30
presso il Ristorante RINASCITA a Budrione.
Menu:
Tris di primi (Lasagna, tortelloni verdi al burro e salvia, maccheroni al pettine speck e rucola).
Scaloppine al limone e all'aceto balsamico.
Contorni misti
Dolci
Acqua, vino e caffè.
Costo 25 euro
A conclusione: ricca lotteria.
SONO GIA' APERTE LE PRENOTAZIONI
Enzo Carra: Andreotti era convinto di essere vittima degli americani
«Giulio Andreotti era convinto che una parte dell'amministrazione americana l'avesse messo nel mirino a causa della sua politica estera di apertura nei confronti del mondo arabo».
A dirlo è Enzo Carra, deputato della prima e seconda repubblica, compagno di partito di Giulio Andreotti ai tempi della democrazia cristiana. Passato - nella seconda repubblica - alla Margherita e poi al PD, per tornare nell'ultimo scorcio della scorsa legislatura all'Udc di Casini (che poi non lo ha ricandidato ndr) Carrà ricorda per Blogo.it la figura di Giulio Andreotti.
«Saranno gli storici a dare un giudizio su di lui - afferma l'ex parlamentare - non possiamo darlo noi. Lui considerava la Democrazia Cristiana un po' l'espressione della Chiesa universale. E' stato l'ultimo a capacitarsi che la Dc fosse finita. Non gli è sembrato vero».
Ricordando l'ex presidente del Consiglio, Carra dice: «Aveva una concezione della politica estera cattolica, nel senso di universalistica, sarebbe stato un ottimo segretario di stato Vaticano. Un suo rimpianto? Non essere stato direttore del Popolo, cosa di cui non si sapeva capacitare»
Parlando della vicenda del processo di Palermo, Carra ricorda: «Aveva un disprezzo nei confronti dei suoi accusatori che si tramutava in battute, sciabolate, mai in insulti. Credo che a tutto questo lui associasse una sorta di persecuzione da parte americana. Era convinto che almeno parti dell'amministrazione americana, forse per certe aperture con il mondo arabo, gliela avevano giurata. Una volta mi disse "vedi gli americani sembra che in certe materie solo loro possano rilasciare o ritirare le patenti agli altri". Insomma se loro trattano con gli arabi va bene, se lo facciamo noi, "ci ritirano la patente". Questo mi diceva nella metà degli anni '90. Considerava la persecuzione giudiziaria figlia anche di questi contrasti internazionali».
Camera ardente e funerali di Andreotti L'omaggio di Napolitano e Bertone
Giulio Andreotti (foto LaPresse)
ROMA - Martedì mattina sono giunti anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e il segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, alla camera ardente per Giulio Andreotti allestita presso l'abitazione del senatore a vita in centro a Roma.
Il presidente Napolitano, accompagnato sino al portone da Gianni Letta - con il quale si è trattenuto per un breve colloquio sotto l'occhio delle telecamere - ha poi lasciato l'abitazione romana della famiglia Andreotti senza rilasciare dichiarazioni.
«Valido servitore delle istituzioni» e «autorevole protagonista della vita politica italiana» sono state le parole di Bertone per descrivere Andreotti, in un messaggio inviato alla moglie, Livia Danese.
Il presidente Napolitano, accompagnato sino al portone da Gianni Letta - con il quale si è trattenuto per un breve colloquio sotto l'occhio delle telecamere - ha poi lasciato l'abitazione romana della famiglia Andreotti senza rilasciare dichiarazioni.
«Valido servitore delle istituzioni» e «autorevole protagonista della vita politica italiana» sono state le parole di Bertone per descrivere Andreotti, in un messaggio inviato alla moglie, Livia Danese.
Il presidente Napolitano con Gianni Letta (Ansa)
FUNERALI PRIVATI -Dalle 12 di lunedì quando è giunta la notizia della scomparsa dell'ex presidente del Consiglio, sono stati numerosi i politici che si sono recati a rendere omaggio al quarto piano di corso Vittorio Emanuele 326. E se tra i primi ad arrivare lunedì sono stati Vincenzo Scotti, ex ministro e sottosegretario, amico da sempre di Andreotti, e Giulia Bongiorno, storico avvocato del senatore a vita, successivamente si sono recati numerosi politici, da Fabrizio Cicchitto a Francesco Rutelli, da Gianfranco Fini a Nicola Mancino, e poi Gianni Letta, il sindaco di Roma Gianni Alemmano, Paolo Cirino Pomicino, Pier Ferdinando Casini e tra i personaggi del mondo dello spettacolo Pippo Baudo. Per volontà dei familiari non ci saranno funerali di Stato ma solo una cerimonia privata martedì alle 17 nella chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, vicino alla casa di Andreotti.
Napolitano giunge alla camera ardente di Giulio Andreotti
IL MESSAGGIO DI PUTIN - Il leader del Cremlino Vladimir Putin ha reso omaggio al ruolo politico di Giulio Andreotti in un telegramma inviato al presidente Giorgio Napolitano. «Al nome di questo eminente uomo politico è legata un'intera epoca nella storia italiana. Occupando per decenni cariche importanti e guidando più volte il governo, ha dato un grande contributo allo sviluppo del Paese», si legge nel sito del Cremlino. In Russia, prosegue Putin, lo si ricorderà come sostenitore coerente del rafforzamento dei rapporti d'amicizia e cooperazione bilaterali.
La fermata spostata (Jpeg)
FERMATA BUS SPOSTATA - E per non intralciare le visite di quanti stanno rendendo omaggio al senatore a vita, la fermata bus di ponte Vittorio in direzione San Pietro è stata spostata indietro di 100 metri su disposizione della polizia locale Roma Capitale.
(da Roma online)
lunedì 6 maggio 2013
Sondaggio Euromedia: netta crescita del Pdl (ora al 27,5%). Vero e proprio boom di Sel che raggiunge il 7,7%. Crollo del Pd (-5%). Centrodestra nettamente prima coalizione, M5S invariato al terzo posto
VOTO AI PARTITI
PDL 27,5% (+2,8%)
PDL 27,5% (+2,8%)
M5S 23,7% (inv.)
PD 20,5% (-5,2%)
SEL 7,7% (+4,2%)
Scelta Civica Monti 5,6% (+0,2%)
Lega Nord 3,8% (-0,7%)
UDC 2,5% (+0,3%)
PD 20,5% (-5,2%)
SEL 7,7% (+4,2%)
Scelta Civica Monti 5,6% (+0,2%)
Lega Nord 3,8% (-0,7%)
UDC 2,5% (+0,3%)
Fratelli d'Italia 2,1% (inv.)
Altri di Cdx 1,9% (+0,2%)
Altri di Csx 0,5% (-0,5%)
Altri di Cdx 1,9% (+0,2%)
Altri di Csx 0,5% (-0,5%)
Altri 4,2%
GRANDE GIULIO....... RESTERAI PER SEMPRE CON NOI!
Giulio Andreotti è morto oggi alle 12 e 25 nella sua abitazione romana. Lo hanno reso noto i suoi familiari. Aveva compiuto 94 anni il 14 gennaio scorso. L'ex senatore a vita era stato ricoverato il 3 maggio dell'anno scorso al Policlinico Gemelli di Roma per una crisi respiratoria. Da allora, dimesso dall'ospedale, le sue condizioni erano migliorate ma non si era mai ripreso completamente.
Andreotti: la fotostoria
I FUNERALI - Domani, secondo quanto si apprende da fonti vicine al Quirinale, si svolgeranno i funerali di Stato. Ma Patrizia Chilelli, storica segretaria del presidente, al suo fianco dal 1989, ha annunciato all'Adnkronos che «non ci saranno funerali di Stato né camera ardente. Le esequie saranno celebrate nella sua parrocchia con gli stretti familiari». Poi ha aggiunto: «Un grande uomo che mi ha insegnato tanto. Solo chi gli è stato davvero a fianco ha potuto capire l'uomo, non solo il politico». Numerose le reazioni dopo la diffusione della notizia. La prima dichiarazione è dell'ex sodale dc, Cirino Pomicino: «Lo stato d'animo è quello di chi ha perduto un amico e un maestro di vita e di politica, nei prossimi anni si vedrà cosa Giulio Andreotti ha dato al Paese».
LA CARRIERA POLITICA - Nato a Roma il 14 gennaio 1919, Andreotti è stato tra gli uomini più importanti della Democrazia Cristiana. Presidente del Consiglio per 7 volte, senatore a vita, ha ricoperto numerosi incarichi di governo: 8 volte ministro della Difesa, 5 volte ministro degli Esteri, 3 volte ministro delle Partecipazioni statali, 2 volte ministro delle Finanze, ministro del Bilancio e ministro dell'Industria, una volta ministro del Tesoro, ministro dell'Interno (il più giovane della storia repubblicana), ministro dei Beni culturali e ministro delle Politiche comunitarie.
ALL'ESTERO - Dalla Gran Bretagna alla Spagna scomparsa di Andreotti irrompe come «breaking news» sui media internazionali, rimbalzando nella fascia dedicata alle «urgentissime» sui siti della britannica Bbc, dei quotidiani spagnoli El Mundo e El Pais e, oltralpe, della France tv che lo descrive come «figura emblematica della Democrazia cristiana». In Francia la notizia è in evidenza anche su Le Figaro mentre in Germania irrompe sulla prima pagina del tabloid Bild.
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