«Nel Pdl è il momento di decidere. Di scegliere tra l’appartenenza a un partito che non c’è più e un progetto per salvare l’Italia». L’appello di Mario Mauro è netto, i toni pure. «Amici del Pdl datevi una mossa», ripete il capo della delegazione italiana del Ppe. «Fatelo perché è il tempo della responsabilità, della generosità, del rischio positivo, del mettersi in discussione per fare spazio a una nuova cultura politica, a un nuovo modo di pensare».
Lo dica con un tweet.
Stiamo mettendo mano a un nuovo cantiere popolare, accorrete numerosi. Fatelo ora perché a sinistra vedo solo idee sbagliate, a destra solo idee confuse.
Ne mandi un altro.
L’apertura al cantiere è massima, è totale. Porte spalancate a quelle figure che trovano motivazioni nel riformismo, ma anche a chi ha una storia luminosa nel cattolicesimo sociale e nell’associazionismo cattolico. A tutti dico: rendetevi parte attiva del progetto
Il progetto di Monti ha o no un colore politico?
Il colore politico ha un senso se dietro c’è un valore. L’iniziativa di Monti non punta a tagliare le radici che ognuno di noi ha; aiuta a riconsiderarle. E ora tutti quelli che pensano che l’Italia non può più attendere riforme strutturali profonde non perdano nemmeno un giorno pensando che il punto centrale sia la conservazione di carriere politiche. È ora di mettere tutta la forza di cui si è capaci per rilanciare il Paese. Per aiutare famiglie e imprese. Per riscoprire la politica intesa come servizio.
Monti l’ha fatto?
Se fosse rimasto fuori ora potrebbe puntare a qualsiasi carica e invece si è messo in gioco in una situazione complicatissima. Va solo ammirato. E sostenuto con un’assunzione di responsabilità collettiva che deve nascere da un dato nuovo: non è più possibile guardare alle bandiere di partito; ora tutti si concentrino sul bene del Paese.
Nel Pdl ascolteranno il suo appello?
Nel Pdl hanno capito. Che una stagione è finita. Che un’esperienza si è definitivamente consumata. Non c’è più una proposta politica c’è solo la follia di chi pensa che si viene fuori dalla crisi facendo saltare l’euro, parlando a vanvera di crescita, mettendo in discussione i vincoli di stabilità.
Insisto: la ascolteranno?
Sì, ci sarà uno smottamento verso Monti. Prevedo un moto discreto ma anche inarrestabile. Ci sarà attenzione nelle realtà locali, tra i giovani amministratori. Un’attenzione che crescerà se la risposta continuerà a essere l’invettiva contro il Prof, se non si fermerà questo squallido tentativo di trasformare Monti nell’uomo delle tasse.
Perché Monti vuole la lista unica?
Perché ha più appeal, più forza comunicativa, più capacità di penetrazione, più attrattiva sull’elettorato d’opinione. Nell’immaginario collettivo la scelta sarà tra Bersani, Berlusconi e Monti. Oggi la gente non spera nei partiti, spera nel partito di Monti. Uno schieramento largo dove mettere da parte personalismi e piccole rendite di posizione.
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