Ne condividiamo gli obiettivi: assicurare il rispetto degli impegni presi con l'Europa consolidando le politiche di sistemazione dei nostri conti pubblici. I risultati positivi di questa politica intrapresa da Monti in questi mesi e da noi sostenuta si vedono oggi in maniera chiara: calo importante dello spread, ripresa ruolo dell' Italia nella politica europea.
Sono importanti i primi segnali sul fronte della crescita (detassazione dei salari di produttività 1,6 miliardi di euro) e dell'equità fiscale (introduzione della tobin tax, tassa sulle transazioni finanziarie, che vale circa 1 miliardo di euro e calo della pressione IRPEF).
Ci rendiamo conto dell'impatto negativo che avrà l'aumento dell'iva di un punto sui consumi e in particolare sulle fasce di reddito più deboli, crediamo che bisognerà lavorare nei prossimi mesi per fare in modo di evitarlo (andrà in vigore infatti dal luglio 2013), in particolare bisognerà intervenire sulla revisione dei finanziamenti alle imprese (c.d. Rapporto Giavazzi).
La manovra va migliorata ulteriormente sul fronte dell' equità. La semplice riduzione delle aliquote afferenti ai due scaglioni di reddito più bassi (cioè fino a 28.000 euro) avvantaggia fiscalmente nella stessa misura i redditi alti e i redditi bassi ed esclude da qualsiasi vantaggio i redditi bassissimi cioè i cosiddetti incapienti ( circa 8 milioni di contribuenti). La manovra è poi resa meno equa dall'introduzione retroattiva della franchigia sulle deduzioni.
Nel segno dell' equità bisogna quindi eliminare l'intervento di modifica delle deduzioni di imposta anche per il futuro. Le deduzioni riguardano spese, come ad esempio gli interessi sui mutui per la prima casa ed altre, che incidono sui bilanci delle famiglie. Bisogna evitare l'aumento dell'iva dal 4% al 10% sulle prestazione sociali rese dalle cooperative sociali. Stiamo parlando di assistenza domiciliare, agli anziani , ai disabili e asili nidi ad esempio. L'aumento dell'iva comporterebbe un innalzamento delle tariffe e ad un calo dei servizi resi.
Evitare anche l'aumento di tassazione previsto sulle pensioni di guerra e sul TFR.
Crediamo ancora che sia più equo invece che intervenire in maniera generalizzata sulla riduzione delle aliquote che avendo poche risorse a disposizione rischia di essere poco percepita dai contribuenti scegliere selettivamente chi aiutare in questo momento. Noi riteniamo che si debbano rafforzare le detrazioni per i carichi familiari, aiutando così le famiglie con redditi bassi in proporzione al numero dei figli.
Alcuni interventi correttivi vanno fatti anche sul fronte dell'Imu: ridurre le aliquote per i cosiddetti canoni concertati per calmierare il mercato degli affitti e considerare almeno come prima casa, ai fini dell'imposta, l'abitazione di proprietà delle persone che vengono ricoverate in casa protette.
Dai conti da noi effettuati e possibile fare tutti gli interventi lasciando inalterati i saldi della legge di stabilità.
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