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lunedì 15 ottobre 2012

Pdl, Frattini 'chiama' Casini: via a una 'Costituente popolare'. Partito diviso

 Pdl sempre in ebollizione. Raccontano che resta forte la tentazione di Silvio Berlusconi di dar vita a una 'nuova cosa azzurra', che si sposa benissimo con l'idea di spacchettamento accarezzata soprattutto dagli ex di Fi. Nelle ultime ore, si parla con insistenza dell'ipotesi di una lista nazionale da presentare alle prossime elezioni. Giuliano Ferrara ha proposto il nome 'Tutti per l'Italia', che richiamerebbe lo spirito del '94. Il Cavaliere tace, gli ex di An restano sulle spine e non abbandonano l'idea di una separazione consensuale. Gli scandali di Lazio e Lombardia consigliano all'ex premier di accelerare il cambio di rotta, tutti attendono segnali concreti. Intanto, il segretario Angelino Alfano è concentrato sul partito che va profondamente rinnovato ma non archiviato, spiegano in ambienti di via dell'Umiltà.
Ad accendere oggi il dibattito politico è Franco Frattini che, ospite di 'Dibattiti dell'Adnkronos', propone ''grandi assise'' prima delle politiche ''per andare oltre il Pdl, verso una Costituente popolare''. Una mano tesa all'Udc. L'auspicio dell'ex ministro degli Esteri è che al vertice del Ppe di Bucarest Pier Ferdinando Casini e Angelino Alfano battano un colpo e gettino le basi dell'unione dei moderati italiani. Il partito di via dei Due Macelli apprezza la proposta del responsabile Affari esteri del Pdl ma resta freddo e teme che dietro ci sia lo zampino di Berlusconi.Rocco Buttiglione taglia corto: ''Ottima idea quella di Frattini, ma per essere accolta ci sono quattro condizioni irrinunciabili da adempiere''. La prima è proprio: in questa costituente, Berlusconi ci sarà o no?
Gli aennini si dividono. I 'larussiani' bocciano senza riserve la costituente popolare. Perplesso ancheMaurizio Gasparri, presidente dei senatori: ''Bella idea quella di Franco, ma ne parliamo da anni''. Del resto, agli ex An Frattini riserva parole non proprio accomodanti: nel partito, spiega, c'è bisogno di una ''discussione approfondita'', perché vedo in giro troppo ''euroscetticismo'' mentre per noi c'è bisogno di più Europa. Solo dopo un chiarimento (''un bel ripasso'' dice l'ex ministro) si saprà se gli ex An potranno partecipare alla costruzione del polo moderato. L'unico colonnello che accoglie con favore la proposta di Frattini è Altero Matteoli: ''Un fatto positivo, purché si parta subito con una proposta politica nuova''.
Disco verde anche da parte del coordinatore nazionale, ex Fi, Sandro Bondi: ''Così riannodiamo i fili sparsi qua e là del centrodestra''. Frattini, dunque, è convinto che per preparare al meglio la sfida del 2013 serve un ''momento di confronto interno'' per andare oltre il Pdl. Da tempo la 'vecchia guardia azzurra' è stanca delle faide interne e vorrebbe archiviare il Popolo della libertà. Molti, addirittura, pensano di riesumare Forza Italia.
L'ex responsabile della Farnesina è convinto che ''non basta resettare il partito'', ''ora è il momento di rifondarlo'', superandolo. E infatti ammette che alle politiche del 2013 difficilmente si vedrà correre il Pdl così come è adesso. Alla domanda se il Pdl si presenterà al voto del 2013 nella forma attuale, Frattini risponde: ''Difficile dirlo, ma non credo che ci sarà il Pdl così come lo abbiamo conosciuto fino adesso''.
Insiste, quindi, sull'importanza di unire l'area dei moderati, augurandosi che durante il prossimo congresso del Ppe a Bucarest il progetto possa trovare impulso ''nelle parole di Casini e Alfano, tanto più che Berlusconi ha fatto un passo indietro per favorire un'aggregazione del genere''. L'Udc, però, non ci sta.Ferdinando Adornato è categorico: ''Con Berlusconi e Santanchè non ci stiamo, l'abbiamo detto tante volte. Il berlusconismo è finito. Bisogna andare oltre tutto... Non si può risparmiare nessuna delle case politiche''.
'Tutte le iniziative che vanno oltre il Pdl sono positive anche se non ci riguardano. Noi, infatti - ricorda Adornato - stiamo lavorando per un'altra casa: la 'Lista per l'Italia', che abbiamo lanciato a Chianciano''. Buttiglione pone quattro condizioni: ''Ottima idea quella di Frattini, sono totalmente d'accordo con lui, ma vorrei capire alcune cose... In primo luogo, a queste assise ci viene anche Berlusconi oppure no? In secondo luogo: tutti quelli che nel Pdl dicono che bisogna tornare alla lira e distruggere quello che ha fatto Monti, partecipano o no a questo evento? Terzo: e se vi partecipano, lo fanno per distruggere l'eredità di Monti o per proseguire sul cammino indicato da Monti?''.
''Infine - sottolinea il presidente dell'Udc - mi chiedo se andiamo a queste assise per fondare un Ppe idealmente alternativo alla sinistra ma anche disponibile a fare grandi coalizioni per il bene del Paese quando serve oppure solo per perpetuare un bipolarismo come scontro a morte tra due popoli nemici condannati ad abitare lo stesso territorio. Ecco - conclude Buttiglione - vorrei capire queste quattro cose e avere delle risposte, poi vediamo''.
I 'larussiani' bocciano senza riserve la proposta di Frattini. ''Il Pdl ha altri problemi da affrontare in questo momento'' taglia corto Viviana Beccalossi, deputata lombarda del Pdl. ''Capisco - continua la deputata pidiellina - che Frattini sia un nostalgico della Farnesina, visto il ruolo di ministro degli Esteri che ricopriva nel precedente governo, e che anche oggi ambisca a ruoli internazionali, come la segreteria generale della Nato. Ma, francamente abbiamo altri guai da risolvere''.
Anche Gasparri ha qualche dubbio: ''Di grandi assise per una Costituente popolare ne parliamo da anni. Bella idea. Il problema è allargare la platea e trovare condivisioni. E' quanto ha proposto in pratica Berlusconi e quanto il Pdl auspica fin dalla sua costituzione. Altri soggetti non sono disponibili ma le loro proposte non hanno suscitato entusiasmi. E' quindi bene riflettere tutti sull'opportunità di una convergenza nelle forme possibili delle realtà alternative alla sinistra''.
L'idea di Frattini piace, invece, a Matteoli. ''Sono favorevole a tutte le iniziative che riposizionino il Pdl o comunque il centrodestra al centro della vita politica'', dice l'ex ministro delle Infrastrutture, che aggiunge: ''Ho sempre detto che non mi interessa il nome del partito: se qualcuno lo vuole cambiare, lo faccia pure, a me interessa che parta subito una proposta politica forte con 4-5 punti programmatici per affrontare questa lunga campagna elettorale''.
Sulla stessa linea Bondi, coordinatore nazionale del Pdl: ''Se l'appartenenza comune al Partito popolare europeo ha ancora un senso, se non possiamo arrenderci al rischio di un governo di sinistra, se la nostra bussola è l'interesse esclusivo dell'Italia, se partiamo dai contenuti per formulare un programma di governo da presentare agli elettori che non si riconoscono nella sinistra, se tutto questo è vero allora anche il suggerimento di Franco Frattini deve essere preso seriamente in considerazione per riannodare i fili sparsi e sfilacciati del centrodestra in Italia''.
Enrico Pianetta, capogruppo del partito in commissione Esteri a Montecitorio, guarda con fiducia al vertice di Bucarest: ''Il Congresso del Ppe può rappresentare la cornice ideale per dar luogo al progetto che deve accumunare le forze politiche economiche e sociali, culturali che condividono i valori e i programmi del Partito Popolare Europeo che rappresenta la più grande forza politica del continente''. Pianetta plaude alla iniziativa di Frattini: ''Ormai i tempi sono maturi per realizzare una grande assise per la Costituente Popolare''.


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