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sabato 30 marzo 2013

Napolitano: ecco i 10 saggi che formuleranno proposte istituzionali ed economico-sociali


Ecco i saggi: Mario Mauro (Scelta civica), Luciano Violante (Pd), Gaetano Quagliariello (Pdl), Valerio Onida (ex Corte Costituzionale) per le riforme istituzionali e Enrico Giovannini (Istat), Giovanni Pitruzzella (Antitrust) Salvatore Rossi (Bankitalia), Giancarlo Giorgietti (camera), Filippo Bubbico (Senato) e il ministro Moavero per l'economia.

Economia e riforme giuridico-istituzionali. Sono questi i campi di azione dei «due gruppi ristretti di esperti» che aiuteranno il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo estremo tentativo di favorire la formazione di un governo. Sono, in pratica, secondo le interpretazioni più accreditate, «negoziatori supplementari» che avranno il compito di individuare alcune proposte condivise dai partiti su decisioni e riforme in un campo e nell'altro per indirizzare l'azione di un governo di scopo.
I COMPONENTI - Questi i nomi proposti dal presidente. Per il primo gruppo: prof. Valerio Onida, sen. Mario Mauro, sen. Gaetano Quagliariello, prof. Luciano Violante. Per il secondo gruppo: prof. Enrico Giovannini (presidente dell'Istat), prof. Giovanni Pitruzzella (presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato), dottor Salvatore Rossi (membro del direttorio della Banca d'Italia), il ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi, l'on. Giancarlo Giorgietti e il sen. Filippo Bubbico, presidenti delle Commissioni speciali operanti alla Camera e al Senato.

Governo: Cesa, ora politica sia all'altezza di Napolitano

ROMA, 30 MAR - 'Da Giorgio Napolitano e' arrivato ancora una volta un segnale di alta responsabilita' istituzionale di fronte alla complessa situazione che sta vivendo l'Italia. Ora la politica si dimostri all'altezza del suo Presidente mettendo da parte ogni convenienza di bottega e lavorando nell'interesse generale del Paese'. Cosi' Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, commenta le parole del Capo dello Stato

venerdì 29 marzo 2013

PASQUA


Pasqua del Signore:
con Cristo risorgiamo a una
 «
Vita nuova»
L’annuncio pasquale risuona oggi nella Chiesa: Cristo è risorto, egli vive al di là della morte, è il Signore dei vivi e dei morti. Nella «notte più chiara dei giorno» la parola onnipotente di Dio che ha creato i cieli e la terra e ha formato l’uomo a sua immagine e somiglianza, chiama a una vita immortale l’uomo nuovo, Gesù di Nazaret, figlio di Dio e figlio di Maria. Pasqua è dunque annuncio del fatto della risurrezione, della vittoria sulla morte, della vita che non sarà distrutta. Fu questa la realtà testimoniata dagli apostoli; ma l’annuncio che Cristo è vivo deve risuonare continuamente. La Chiesa, nata dalla Pasqua di Cristo, custodisce questo annuncio e lo trasmette in vari modi ad ogni generazione: neisacramenti lo rende attuale e contemporaneo ad ogni comunità riunita nel nome dei Signore; con la propria vita di comunione e di servizio si sforza di testimoniano davanti al mondo.

Testimoni del Cristo risorto

La parola di Dio che illumina i cuori insiste sul fatto storico dei 
«Cristo risuscitato» (cf prima lettura), sulla fede che nasce davanti alla «tomba vuota» (cf vangeli); ma sottolinea pure che la risurrezione del Signore è un fatto sempre attuale. I battezzati sono membra del Cristo risorto; in lui l’umanità accede progressivamente ad una «vita nuova» purificata dal vecchio fermento del peccato (cf seconda lettura). Questa vita è tutta da costruire nell’oggi, non da proiettare in un futuro dai contorni imprecisi: Pasqua è oggi, è ogni giorno dell’esistenza umana e cristiana. Nella veglia pasquale i catecumeni hanno ricevuto il battesimo, i fedeli ne hanno rinnovato gli impegni: ancora un volta hanno fatto la scelta per Cristo.

Una scelta per la vita

Scegliere Cristo significa operare per la vita. Ciò che vediamo attorno a noi — odio, morte, violenza, discriminazioni, male, egoismo nelle sue molteplici forme — non è la vera realtà. Se 
«crediamo» in Cristo risorto, signore della vita, vincitore dei male, dell’ingiustizia, della morte, dobbiamo operare nel senso della sua risurrezione; far sì che nella comunità degli uomini  dei credenti si viva in modo sempre più profondo il significato della risurrezione; si costruisca progressivamente la «vita nuova», il «mondo nuovo» (o la«nuova creazione») che i primi discepoli hanno intravisto nel Risorto. E’ compito dei cristiani testimoniare che la vita può essere più ricca, più gioiosa, più piena, se contemplata e vissuta in riferimento al mistero dei Cristo pasquale che passa attraverso la morte soltanto per risorgere.
Ogni volta che il male è vinto e guarito, ogni volta che un gesto di amicizia rivela ad un fratello l’amore dei Padre, ogni volta che si compie un sacrificio per l’ 
«altro», ogni volta che riusciamo a vivere, o aiutiamo gli altri a vivere una gioia più piena e più vera, realizziamo la Pasqua. Allora la morte è vinta; si afferma quel «mondo nuovo» in cammino verso il giorno nel quale la «gloria della risurrezione» sarà pienamente rivelata e attuata (cf orazione dopo la comunione).

… verso la grande festa della Pasqua eterna

In ogni Eucaristia la Pasqua è perennemente celebrata perché viene immolato Cristo, l’Agnello pasquale (cf seconda lettura); e in essa 
«mirabilmente nasce e si edifica sempre la... Chiesa» (oraz. sopra le offerte). Come gli apostoli, anche noi mangiamo e beviamo con Gesù risorto dai morti. Ancor più mangiamo lui, il vero «pane azzimo» che toglie dal nostro cuore ogni fermento di peccato, ci comunica il dono dello Spirito che dà vita e che fa della assemblea una comunità di risorti con Cristo (cf colletta).
Il congedo di ogni assemblea altro non è se non l’invio a testimoniare davanti al mondo Gesù Cristo risorto, perché chiunque viene a contatto col mistero pasquale ottenga la salvezza.

Al cristiano — come un giorno ad Abramo — il Signore dice: 
«Esci...!»«Esci dalle tue "opinioni separate" per entrare pienamente in quella fede che la Chiesa si gloria di professare. Esci dalle tue ricchezze che tendi a godere egoisticamente... Esci dal tuo peccato che ti avvelena il cuore, e vai verso la novità dei Cristo... Esci di "casa”, dal caldo delle pareti domestiche dove tendi a ignorare i drammi dei fratelli, e allarga la cerchia dei tuoi interessi... Esci dalla tua sete di dominio e cerca di fare della tua vita un servizio d’amore. Esci in campo aperto e prendi la strada dei Vangelo... Semina la gioia gridando silenziosamente con il tuo comportamento che Cristo ti rende felice. Grida con la vita che Cristo è vivo, e che la Chiesa è il luogo e lo spazio ove si attesta che Lui è il Signore risorto... Questo è il modo più autentico di cantare l’Alleluia pasquale» 
(M. Magrassi). 

DUE RISATEEEEEEEEEEEEEE


SONDAGGIO EUROMEDIA




BUONA PASQUA A TUTTI!



Come ogni anno, il Movimento di CL propone una immagine artistica e un testo come aiuto a vivere il mistero della Pasqua.
Quest'anno l'immagine è Cristo e i pellegrini di Emmaus, bassorilievo del chiostro romanico dell'XI-XII secolo, conservato nel monastero benedettino di San Domenico di Silos, in Spagna.
Il testo è costituito da due brani. Il primo, di Benedetto XVI, è tratto dal Messaggio al Convegno internazionale «Gesù, nostro contemporaneo» (Roma 9-11 febbraio 2012). Il secondo, di Luigi Giussani, è tratto dal libro All’origine della pretesa cristiana (Rizzoli, Milano 2001, pp. 136-137).

Ecco i due brani:

«La vicenda di Gesù di Nazaret non può restare confinata in un lontano passato, ma è decisiva per la nostra fede oggi. Cosa significa affermare che Gesù di Nazaret, vissuto tra la Galilea e la Giudea duemila anni fa, è “contemporaneo” di ciascun uomo e donna che vive oggi e in ogni tempo? Gesù è entrato per sempre nella storia umana e vi continua a vivere, con la sua bellezza e potenza, in quel corpo fragile e sempre bisognoso di purificazione, ma anche infinitamente ricolmo dell’amore divino, che è la Chiesa, in cui Egli è presente con la sua passione, morte e risurrezione. È questo il motivo che rende la Chiesa contemporanea di ogni uomo, capace di abbracciare tutti gli uomini e tutte le epoche».
(Benedetto XVI)

«Il fatto dell’Incarnazione, l’inconcepibile pretesa cristiana, è rimasto nella storia sostanzialmente nella sua interezza: un uomo che è Dio − che, dunque, conosce l’uomo e che l’uomo deve seguire per avere la vera conoscenza di se stesso e delle cose −. L’esperienza iniziale di coloro che hanno vissuto con Gesù e lo hanno seguito, trasmessa dai Vangeli, ha un significato inequivocabile: il destino non ha lasciato solo l’uomo. Il cristianesimo è un avvenimento che è stato annunciato nei secoli e ci raggiunge ancor oggi. Il vero problema è che l’uomo lo riconosca con amore».
(Luigi Giussani)

giovedì 28 marzo 2013

PROPOSTA DEI GIOVANI DELL'UDC E DI SCELTA CIVICA PER CAMBIARE L'UNIVERSITA'

Cambiare le Università: una Possibilità per Crescere

Io, Gianluca Bellan, laureato in Economia e studente presso la Copenhagen Business School, e il collega Giuseppe Annunziata, laureando presso la Facoltà di Biologia dell’Università degli Studi di Napoli - Federico II, ci proponiamo, attraverso la nostra esperienza di studenti negli atenei Italiani ed esteri, di portare alla vostra attenzione i maggiori punti sui quali insistere per portare uno sviluppo concreto nelle Università Italiane e una maggiore vicinanza tra Lavoro e Università.

Nella realtà sociale dei nostri giorni, in cui si fa sempre più difficile per noi giovani valicare il confine che ci separa dal mondo del lavoro, URGE una ventata di cambiamento, una serie di Riforme mirate esclusivamente a rendere più coesi il mondo del lavoro e di Università e Ricerca. Si deve perciò assistere alla possibilità, da parte dei neolaureati, di ottenere un’ “indipendenza culturale” dettata dalla facoltà di avere un posto di lavoro che rifletta ciò per cui ci si è formati e, soprattutto, ripaghi dei tanti sacrifici di anni di studio. Insomma, è necessario smetterla di rimanere inermi ad attendere che lo stato delle cose cambi da solo. Le proposte devono arrivare proprio da noi, popolo di giovani elettori, perché siamo noi a conoscere le vere difficoltà, la triste realtà in cui versano i nostri Poli universitari e, in particolare, cosa ci “tarpa le ali”, impedendoci di emergere.

Su cosa ci batteremo con il nostro programma:
1.      Politica di austerità in scuola ed Università ma solo in ricambio di un ripristino dei fondi per Borse di Studio tagliati con la Riforma Gelmini;
2.      Maggiore impiego di fondi pubblici in Università e Ricerca: la Riforma del Paese deve partire dalle Università, perché devono essere i giovani a gettare le basi per il loro futuro;
3.      Principio di meritocrazia in poltrone dirigenziali ed occupazioni nel campo della ricerca. Per far questo è necessario portare fisicamente i centri ricerca nelle aule Universitarie: solo aumentando le ore di laboratorio gli studenti possono essere formati;
4.      Incentivi ad imprese, aziende ed Istituti di ricerca che offrono opportunità a neolaureati o laureandi: bisogna includere le aziende nel processo di funzionamento delle Facoltà Universitarie. In questo modo i manager potrebbero prendere parte a lezioni e case competitions, offrire corsi in partnership (uno dei corsi che il collega Gianluca Bellan ha frequentato alla CBS, Innovation and Knowledge, era sponsorizzato dalla Novo Nordisk, nota azienda farmaceutica), incentivare la competizione con lavori di gruppo piuttosto che favorire l'individualità nello studio sui libri. Così facendo le aziende stesse potrebbero contribuire a sviluppare un loro "vivaio", tenendo d'occhio studenti interessanti con la possibilità di assumerli nelle loro aziende;
5.      Migliore impiego delle risorse pubbliche al fine di creare opportunità di crescita per gli studenti: un esempio potrebbe essere abbassare l'offerta delle 150 ore previste dai vari ESU per impiego negli uffici didattici ad 80 ore. In questo modo si impiegherebbero due studenti anziché uno, dando a più la possibilità di comunque fare esperienza anche all'interno dell'Università;
6.      Abbattimento del “monopolio culturale e didattico” della ormai centenaria docenza, offrendo più possibilità a giovani ricercatori; un esempio potrebbe essere la suddivisione delle ore offerte da un particolare corso tra il docente e i suoi ricercatori: il docente terrebbe lezioni teoriche, mentre i ricercatori si occuperebbero della parte pratica;
7.      Istituzione di progetti di ricerca su scala nazionale;
8.      Incentivi e sgravi fiscali per gli Enti pubblici e privati che si offrono di sovvenzionare progetti di ricerca;
9.      Contratti di inserimento per studenti fin dai primi anni di Università: contratti flessibili di impiego presso le aziende nel network dell’Università, così da appoggiare alla formazione teorica Universitaria la formazione pratica che verrebbe a consumarsi nel dopo-lezione, o nei giorni liberi dello studente. In questo modo lo studente imparerebbe ad organizzare la propria agenda, sentirsi al centro dell'attenzione, e sviluppare skills che sui libri non si sviluppano.
10.  Eliminazione dell’ammissione a numero programmato per le Università, chiaro impedimento del diritto allo studio e metodo antidemocratico per la scelta di futuri professionisti, ed istituzione di uno sbarramento fissato al II anno del corso di laurea caratterizzato dal superamento di un certo numero di esami ed il raggiungimento di un certo numero di CFU, stabiliti, a livello nazionale, per ogni singola facoltà. All'atto dell'iscrizione sarà, invece, effettuato un test NON a carattere selettivo, ma mirato solo a mettere in luce eventuali lacune dello studente che dovranno, poi, essere recuperate nell'arco degli stessi due anni, mediante la frequenza di specifici corsi
11.  Abolizione della formula 3+2 per alcune Facoltà scientifiche, così da consentire una migliore formazione dei giovani laureati e, soprattutto, ridurre spese pubbliche e private, giacché, il solo conseguimento della laurea triennale lascia il tempo che trova, e non consente, giustamente, al laureato di poter iniziare la carriera professionale, divenendo, così, causa di perdita di tempo e denaro. Sarebbe meglio, dunque, un ritorno alle lauree a ciclo unico, in cui lo studente consegue il titolo in un più ampio arco temporale prefissato che consente allo stesso una migliore gestione dei propri piani di studi evitando, così, il dramma del "fuori corso" che crea laureati troppo avanti con l'età e porta ad un eccessivo aumento delle spese per le tasse già di per sé elevate.

Fate le vostre proposte ed insieme cresceremo.

Giuseppe Annunziata
Gianluca Bellan

mercoledì 27 marzo 2013

Bersani attende Pdl-Lega dopo il no di Grillo Crimi (M5S): «Via nuovo giro consultazioni»



Il leader del Pd: «Giovedì al Colle senza diktat a Napolitano». Fiducia, la Lega: possibile uscire dall'Aula del Senato

Il Movimento 5 stelle voterà  no ad un governo guidato da Pier Luigi Bersani, ma il premier incaricato attende ancora la «risposta conclusiva» delle forze parlamentari alla sua proposta del «doppio binario» - esecutivo per fare poche e selezionate riforme e assemblea costituente per modificare le istituzioni - prima di riferire giovedì al capo dello Stato Giorgio Napolitano. Gli occhi sono puntati ora su Pdl e Lega, gli unici, dopo il rifiuto dei grillini, a poter consentire la nascita di un governo Bersani, eventualmente dopo un'intesa sul nuovo presidente della Repubblica. Il leader del Partito democratico ha detto che sua intenzione è salire al Quirinale domani per riferire sull'esito delle consultazioni per la formazione del nuovo governo, ma «se le forze politiche hanno bisogno di riflettere, non è questione di un'ora in più o un'ora in meno». La linea del segretario del Pd non sembra cambiare sui contenuti: l'offerta che rivolge a tutte le "forze parlamentari» è di appoggiare o consentire la formazione di un «governo del cambiamento» in cui trovano posto provvedimenti ostici al Pdl - legge sul conflitto di interessi, falso in bilancio, contrasto più duro alla corruzione - e parallelamente di partecipare ad una «convenzione», una sorta di assemblea costituente, aperta anche alle parti sociali che, sulla base di una legge ad hoc, abbia il potere di riscrivere le regole di funzionamento delle istituzioni.
M5S - Il portavoce al Senato del Movimento 5 stelle Vito Crimi ha ribadito stamane al leader del Pd che i grillini non ci stanno e voterebbero no alla fiducia ad un governo guidato da Bersani. «Il messaggio quasi unanime che riceviamo dai nostri elettori è quello di non dare una fiducia in bianco. Non ce la sentiamo di poterci fidare», ha detto Crimi durante l'incontro alla Camera - trasmesso in diretta streaming sul web - con Bersani. Il no di M5s a Bersani è stato votato all'unanimità dai gruppi di Camera e Senato, ha aggiunto. Poi in serata Crimi sembrava aprire ad un qualche esecutivo, purché senza Bersani: «Se Napolitano fa un altro nome è tutta un'altra storia». Un nome estraneo ai partiti, avverte, «è bene che il Pd non lo faccia, altrimenti lo brucia. Non voteremo mai - sottolinea - un governo targato Pd anche se guidato da una persona terza». Poi però su Facebook Crimi fa di nuovo un passo indietro smentendo di aver mai detto «se Napolitano fa un altro nome è tutta un'altra storia». La frase secondo il capogruppo M5S «è stata estrapolata dopo la consueta raffica di domande a cascata dei giornalisti, e si deve intendere nel senso di «tutto un altro percorso istituzionale».
L'INCONTRO - «Ascoltandola mi è sembrato di essere davanti a una puntata di Ballarò - ha risposto per prima Lombardi, capogruppo M5S alla Camera -. Sono vent'anni che sentiamo le stesse cose». «Noi invece siamo quelli insani di mente - ha suggerito riprendendo le parole di Bersani - abbiamo un progetto politico». Poi è toccato a Crimi, capogruppo al Senato: «Sì al sostegno pieno su singole proposte condivisibili ma la fiducia in bianco è un atto forte». «Anche su mandato degli elettori, malgrado altre voci dicano che ci stiano spingendo alla responsabilità - ha spiegato -, non ce la sentiamo di poterci fidare». E, sempre rivolto al premier incaricato, ha aggiunto: «Con tutta la bontà del suo impegno, gliene diamo atto, noi siamo la generazione che non ha mai visto programmi elettorali realizzati. E ci sentiamo di dover respingere la responsabilità sull'eventuale non partecipazione al governo. Siamo il risultato e non la causa di questi vent'anni di politica». 

DOMENICA 14 APRILE 2013 - A ROMA ASSEMBLEA PRECONGRESSUALE DELL'UNIONE DI CENTRO

LUOGO ANCORA DA DEFINIRE......
MA DOMENICA SI TERRA' UNA IMPORTANTE ASSEMBLEA PRE-CONGRESSALE DEGLI ISCRITTI - SIMPATIZZANTI DELL'UNIONE DI CENTRO.

OGNUNO POTRA' LIBERAMENTE INTERVENIRE PER MASSIMO 3 MINUTI - DIRE COSA PROPONE E COSA PENSA DEL PARTITO MA SOPRATUTTO DEL FUTURO DEL NOSTRO PARTITO . . . . . . 

SAREMO PIU' PRECISI NEI PROSSIMI GIORNI ...... PER ORA SAVE THE DATE

14 APRILE 2013
ROMA
ASSEMBLEA PRECONGRESSUALE DELL'U.D.C.

Mai mi sarei aspettato che foste così politicamente stupidi ed impreparati.


Scrive il mio amico Federico Maestri: "Sicuramente, ragazzi, la fiducia non ve la state guadagnando voi. Voglio dire, prima delle elezioni ho deciso di non votare 5 Stelle per non mandare degli incompetenti a governare, ma sotto sotto pensavo anch'io "peggio di com'è andata finora non potrà andare". Beh, mai mi sarei aspettato che foste così politicamente stupidi ed impreparati al punto da non sapere nemmeno, la sera delle elezioni, che c'era da votare questa cosa che si chiama fiducia.E' stato preso veramente il peggio del peggio con la scusa che l'unico requisito era esser stati trombati a qualche altra elezione.
Cominciamo col dire che siete semplicemente lì ad aspettare le decisioni del capo. Questo non è un "forse", è un'evidenza palese. In occasione della votazione pro-Grasso di 10 di voi, Vito Crimi, capogruppo al Senato, ha commentato:

Crimi: "Voto per Grasso al Senato segno di libertà" (FONTE).

Poi Crimi sente Grillo e, 4 ore dopo, si esprime così:

Crimi: "Siamo stati ingannati dalle vecchie volpi della politica, confermo le parole di Grillo, voto per Grasso violazione del regolamento 5 Stelle, chi ha votato Grasso può considerarsi fuori" (FONTE).
Quindi, 1) siete cani al guinzaglio, 2) siete così polli, ma così polli, che pensate che l'esser caduti in una trappola vi scagioni anzichè essere dimostrazione d'incompetenza. E qui chiudiamo la questione per tornare su quella prettamente relativa alla fiducia.

Vi hanno dato otto punti. "Sono vaghi, non c'è scritto niente", dite voi.

Avete ragione.
Ora sapete cosa si prova a leggere il vostro programma del cazzo dove fate mille bei discorsi "nel mulino che vorrei ci sono le energie pulite" e poi non vi preoccupate nè di sapere che tipo di legge andrebbe fatta per attuarlo, né in che modo tecnicamente rendere possibile la cosa né di trovare copertura economica. Solo che, mentre l'elettorato italiano vi ha votati senza sapere nulla di voi e di cosa volete perchè tanto è bovino e voleva solo mandare via gli altri, voi siete costretti a decidere se votare o meno dei punti vaghi. Ops. Pensate un po' se gli italiani fossero stati un popolo critico e partecipativo come dite di volerlo ed avesse davvero letto il programma come invitate a fare: il 3%, avreste preso. Ma ora son cazzi vostri. I punti sono vaghi? Ben vi sta. Chi di supercazzole ferisce, di supercazzola perisce.

Ora siete in Parlamento, si suppone, per legiferare. Per legiferare deve essere data la fiducia. Se non ti stanno bene quegli 8 punti, fai una lista da dare al PD e dì "se ci garantite questi vi diamo la fiducia". Non puoi - non puoi- dire "mai la fiducia punto e basta" perchè sei solo un bimbominchia (per usare la definizione che ti dà anche l'energico sostenitore 5 Stelle Scanzi) e giusto il rappresentante di classe alle elementari puoi fare. Non sei lì a fare i giochini, attiva il meccanismo che permette di iniziare a discutere delle leggi o fuori dalle palle.

Tutti questi discorsi sulla coerenza e sulla vostra eventuale utilità per il mondo, comunque, abortiscono ben prima di qualunque questione politica. Il Movimento 5 Stelle ha piena facoltà, dando la fiducia, di decidere punto per punto quali leggi passano e quali no.

Il PD propone una legge di merda? Il 5 Stelle vota contro e la legge non passa;

Il PD propone una legge un po' fallace ma che si può migliorare? Il 5 Stelle presenta emendamenti, se passano vota a favore, se non passano vota contro e la legge non passa;

Il PD propone una buona legge (perchè vuole o perchè costretto dalla necessità di riacquistare popolarità, non è importante)? Il 5 Stelle vota a favore e la legge passa.

C'è un'ulteriore possibilità: il PD cerca i voti di PdL, Lega e montiani per far passare una legge contro il gradimento del 5 Stelle, cioè fa esattamente, per necessità sopravvenuta, quello che il 5 Stelle sta cercando di fargli fare adesso con mille inutili spintine. In quel caso, il 5 Stelle vota contro, dice "Visto? Siamo gli unici ad aver votato contro questa schifezza" e prende il 40% alle prossime elezioni, nel frattempo raccoglie firme per un referendum e la fa abrogare.

La linea presa dal governo non piace? Il 5 Stelle lancia una mozione di sfiducia e il PdL è lì pronto già scaldato in brodo di giuggiole per votarla e far cadere il governo PD.

Il problema in questo schema perfetto - che permetterebbe di fatto un governo 5 Stelle - è che bisogna saper capire cosa c'è scritto nei disegni di legge e saper presentare emendamenti, e la banda dell'apriscatole non ha idea di come si facciano entrambe le cose.

Non c'è la capacità di capire quale testo di legge porterebbe effetti più o meno desiderati su ambiti più o meno d'interesse, non c'è capacità di scrivere emendamenti che ne portino di desiderati e non c'è la capacità di capire se quanto si propone è costituzionalmente previsto o avrebbe effetti collaterali devastanti (come dimostra senza troppa fatica l'idea folle dell'abolizione delle Province senza porsi il problema di dove mandare la gente che ci lavora).

Quindi, si continua a discutere di aria fritta di fronte ad un concetto di estrema chiarezza ed evidenza: il 5 Stelle ha facoltà di far passare tutte le leggi che ritiene positive e di bloccare tutte quelle che ritiene negative. Se non governa in queste condizioni, magari perchè "sennò poi alle prossime elezioni prendiamo meno voti", è una banda di bimbetti che, oltre ad essere spocchiosi e incapaci, sono anche stronzi ed è bene tornino a fare il mestiere che faceva prima.

p.s.- Come mai ora che non volete dare la fiducia dite "non possiamo darla per non tradire gli elettori" invece di sentire direttamente gli elettori come vorrebbe democrazia diretta 2.0? Paura che vi dicano "votatela" e che babb(i)one Grillo si incazzi? E, già che ci siamo, i "portavoce" chi li ha nominati? Come mai non sono stati scelti online?" 

VOCE di Carpi - FOGLIO DI VIA PER NOMADI ACCAMPATI IN VIA TOLOMEO

Nel corso della mattinata di ieri i Carabinieri del Nucleo operativo di Carpi hanno allontanato una “carovana” di circa 30 nomadi, denunciandone gli 11 maggiorenni (di cui 2 stranieri e gli altri italiani) per occupazione abusiva di terreno. Durante il servizio perlustrativo, i militari hanno notato la presenza del nutrito gruppo su un terreno di proprietà della ditta Emildocks (è la nuova area industriale compresa tra via San Giacomo e via Guastalla già utilizzata per il mercato nei giorni dell'emergenza). Incuriositi dalla anomala presenza, hanno accertato che si erano posizionati lì il la sera prima. Immediatamente veniva contattato il titolare che assicurava di non aver mai autorizzato l’insediamento, pertanto gli abusivi venivano denunciati in stato di libertà per ”invasione di terreno”. Da immediati ed approfonditi controlli è emerso che la maggior parte di quei nomadi erano quasi tutti gravati da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio commessi in tutt’Italia, pertanto l’attenzione rivolta dai militari è stata particolarmente accurata, al fine di tutelare il territorio carpigiano dal rischio di eventuali delitti. Dati i precedenti, l’attuale violazione normativa e la loro ingiustificata presenza, i militari li hanno subito allontanati dal Comune di Carpi con foglio di via obbligatorio.

ITALIA BLOCCATA



VOTO AI PARTITI

M5S 26,5% (inv.)

 PD 26% (inv.)
PDL 22,5% (+0,5%)
Scelta Civica Monti 6,5% (-0,5%)
Lega Nord 4% (inv.)
SEL 3% (inv.)
Rivoluzione Civile 1,5% (inv.)
Fratelli d'Italia 1,5% (-0,5%)
UDC 2% (inv.)
Altri di Centrodestra 1% (inv.)
Altri di Centrosinistra 1% (inv.)
La Destra 0,5% (inv.)
FLI 0,5% (inv.)
Altri 3,5% (+0,5%) 



COALIZIONI

Italia Bene Comune 30% (inv.)

Coalizione di Centrodestra 29,5% (inv.)
Movimento 5 stelle 26,5% (inv.)
 Lista Monti 9% (-0,5%)
Rivoluzione Civile 1,5% (inv.)
Altri 3,5% (+0,5%) 

NON DIMENTICHIAMO ...... IL TERREMOTO


domenica 24 marzo 2013

CARI AMICI DEL PD DI CARPI . . . . . .

VI RICORDATE, CARI AMICI DEL PD, QUANDO TUTTI INSIEME SFILAVATE NEL "68 E NEGLI ANNI 70 ED URALVATE A SQUARCIAGOLA : UNITI SI' ... MA CONTRO LA  D.C.
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ORA I TEMPI SON CAMBIATI, VI SIETE DEMOCRATICIZZATI ED IL PD RAPPRESENTA QUEL COMPIMENTO DEL "COMPROMESSO STORICO" DI MORATEA MEMORIA.
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NOI CATTOLICI COME SAREMO ORGANIZZATI NEL 2014 ALLE AMMINISTRATIVE DI CARPI? OVVIAMENTE PARLO DI CATTOLICI ORGANIZZATI IN UN PARTITO DI "CENTRO"............
ALLE AMMINISTRATIVE DEL 2009 APPOGGIAMMO E TUTTORA APPOGGIAMO L'ESPERIENZA DI ALLEANZA PER CARPI - LISTA CIVICA CHE NEL FRATTEMPO SI E' EVOLUTA, E' CRESCIUTA, HA FATTO UNA OPPOZIONE RESPONSABILE ARRIVANDO AD ASTENERSI NELLE SEDUTE CONSIGLIARI DI APPROVAZIONE DEL BILANCIO......
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MA SE PRIMA PARLAVAMO DI UNIONE DI CENTRO ORA PARLIAMO ANCHE DI SCELTA CIVICA, LA COMPONENTE MONTIANA CHE HA RACCOLTO PIU' DI 3.300 VOTI A CARPI........ MA SCELTA CIVICA CHI LA COORDINA? L'AVV. MARIANI D'ITALIA FUTURA? MAH..... LO SCOPRIREMO PURE NOI DELL'UDC . . . . .

NEL CONTEMPO PREPARIAMO IL PROGRAMMA DELLA NOSTRA LISTA CIVICA CARPIGIANA E CARI AMICI DEL PD.......... NON DIMENTICATE CHE SOLI AL 51% NON CI ARRIVATE LA PROSSIMA VOLTA.......

A PRESTO E SALUTATECI I RENZIANI, I CIGIELLINI, I DALEMIANI, I VELTRONIANI ECC....

NOI SIAMO SEMPRE NOI, ASSOTTIGLIATI MA SEMPRE NOI!!!!

Giorgio Cavazzoli

grazie PAPA FRANCESCO


SABATO 23 MARZO 2013 Sondaggio Swg per Agorà: brusca discesa del M5S, che perde tre punti netti. In crescita il PD, il PDL e SEL, mentre cala Scelta Civica. Il Centrodestra risulta prima coalizione.


VOTO AI PARTITI

M5S 26,9% (-3,1%)

 PD 26,4% (+1,3)
PDL 24,2% (+0,9%)
Scelta Civica Monti 7,9% (-0,4%)
Lega Nord 3,7% (-0,1%)
SEL 2,4% (+0,4%)
UDC 1,6% (inv.)
Rivoluzione Civile 1,2% (+0,2%)
Fratelli d'Italia 0,9% (-0,1%)
La Destra 0,8% (+0,2%)
Fermare il Declino 0,8% (+0,2%)
Altri di Centrosinistra 0,6% (-0,2%)
Altri di Centrodestra 0,6% (-0,1%)
Altri 2% (+1,2%) 


COALIZIONI


Coalizione di Centrodestra 30,2% (+0,8%)
Coalizione di Centrosinistra 29,4% (+1,5)

Movimento 5 Stelle 26,9% (-3,1%)
 Lista Monti 9,5% (-0,8%)
Rivoluzione Civile 1,2% (+0,2%)
Altri 2% (+1,2%) 

sabato 23 marzo 2013

ALCUNE RIFLESSIONI DELL'AMICO VALDEGAMBERI CHE CONDIVIDIAMO


Casini dice che l'UDC e' morto. Gli ideali ed i valori dell'UDC non sono morti, anzi mai come ora avrebbero bisogno di essere riproposti per il bene del nostro Paese!! E' morta, semmai, una classe dirigente incapace di rinnovarsi e di rinnovare, che mentre predicava la meritocrazia ed i rispetto del territorio, si dedicava a giochetti di palazzo per azzoppare oggi gli uni e domani gli altri, preoccupata più all'autoreferenziale conservazione che ad altro ...e non e' possibile che ad accertare lo stato di morte del Partito siano coloro che hanno iniettato il farmaco letale della mancanza di credibilita'...Gli ideali dell'UDC di Sturzo e De Gasperi continueranno a vivere non negli elitari, massonici giochi dell'alta finanza montiana ma in un'iniziativa che con orgoglio e dignita' molti cittadini costruiranno prossimamente dal basso...con nomi e facce diverse ma conservando i grandi valori ideali dei nostri padri fondatori...muoiono le persone ma non muoiono gli ideali, caro Pier e se il rinnovamento non avviene dall'interno avvera' dall'esterno!!

Consigliere Regionale
Stefano Valdegamberi
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La farsa dell'UDC nazionale recitata  alle mie spalle ed alle spalle  degli elettori veneti ha portato alla totale perdita di fiducia e di credibilita'  tra la gente che gia' non senza difficolta' ci hanno votato. Ancora una volta a rappresentare il  Veneto in Parlamento sara' un cittadino romano, come nel 2008 quando su tre eletti alla Camera dei Deputati uno solo era residente nella nostra regione. Questo la dice lunga sulla serieta' e la coerenza di un partito che parla di meritocrazia, di rispetto del territorio e di ritorno alle preferenze. Mi dispiace che lo sfregio maggiore lo subisca lo scudocrociato, portatore del pensiero politico di Sturzo e di De Gasperi che molto avrebbe da dire all'Italia di oggi!! Gli eccessivi tatticismi e l'imperante padronalismo (ancora una volta confermato dal nome del leader sul simbolo!!)  hanno progressivamente soffocato questo Partito, rendendolo incapace di rigenerarsi e di rigenerare il Paese. Come possono essere credibili le parole di rinnovamento pronunciate da chi di fatto vive da 30 anni di sola politica? L'UDC e' morto, diceva Casini. L'UDC per i valori che rappresenta non e' morto, anzi' e' vivo più che mai! E' morta la  classe dirigente  che non si e' dimostrata coerente con i valori che dichiarava! Casini, Buttiglione, Cesa: se volete salvare questo Partito (ammesso che ci sia ancora la possibilita' di farlo) fate un gesto esemplare e di corraggio: dimettetevi sia da dirigenti del Partito che da parlamentari, consegnando il testimone ai molti giovani di sani principi e valori, preparati, che hanno dimostrato capacita' amministrativa sul territorio! Se non farete questo significa che non volete bene ne' al  Partito, ne' al Paese. E se non ci date il buon esempio voi come potete sperare che i giovani vi possano seguire? Attendo fatti. 

Consigliere RegionaleStefano Valdegamberi

Bersani: non faccio accordi mi rivolgerò al Paese reale


«Strada stretta, anche se unica. Ora che abbiamo la bicicletta e le gomme gonfie, andiamo». La metafora ciclistica aiuta Pier Luigi Bersani a inerpicarsi sulla salita ai lati della quale cercherà di avere il tifo di cittadini ed elettori stremati e che, dopo settimane di stallo e terrorizzati da una nuova campagna elettorale, dovrebbero aiutare il Parlamento a dar vita ad un governo senza il quale la legislatura non avrebbe inizio. Iniziare il giro di consultazioni da Confindustria, sindacati, commercianti, volontariato e terzo settore, ha l’obiettivo di far atterrare il dibattito politico tra i problemi delle categorie che rappresentano la parte impegnata e produttiva di un Paese che a gran voce invocherà anche nell’incontro di oggi provvedimenti urgenti e dirà di volere un governo vero e che possa andare oltre il disbrigo degli affari correnti.

REGOLE
Soddisfatto per come il capo dello Stato ha interpretato il difficile momento, Bersani non punta a stringere accordi politici con gli altri schieramenti, ma la prossima settimana sottoporrà loro una serie di cose da fare, frutto degli incontri con le parti sociali, e che di fatto daranno sostanza agli otto punti che il segretario del Pd ha portato giovedì al capo dello Stato. Non c’è nel disegno di Bersani un governo Pd-M5S. Tantomeno un governo Pd-Pdl, che anche il capo dello Stato ha archiviato, seppur con qualche rammarico. C’è però l’intenzione di porsi come unica alternativa di governo e come chance per dare al Paese, stavolta anche con 5Stelle e Pdl, nuove regole istituzionali e una nuova legge elettorale. 

NIENTE ACCORDI
Dallo stallo post-voto Bersani esce incassando ciò che aveva chiesto sin dall’inizio. Per evitare che il Pd venisse costretto di nuovo a larghe intese, ha dovuto tenere altissima la polemica nei confronti del Pdl. Ora che il boccino è arrivato nelle sue mani, la musica cambierà e per Bersani «saranno gli altri a dover dire ”no” ad un governo di forte cambiamento», che non ha preclusioni a destra pur non prevedendo accordi o scambi. Tantomeno nella scelta del nuovo inquilino del Quirinale che rimane l’unico vero obiettivo del Cavaliere per non essere tagliato fuori dalla trattativa.
Stretto nel recinto che Napolitano gli ha disegnato prima di conferirgli l’incarico, il segretario del Pd tenta di mettere insieme, prima di presentarsi a metà della prossima settimana dal Capo dello Stato chiedendogli la nomina per ottenere la fiducia, come prevede l’articolo 94 della Costituzione, in modo da varare un governo, fosse anche di minoranza. «Adesso si fa sul serio», chiosa Pippo Civati deputato del Pd che non dà ancora per persa la possibilità di agganciare il M5S sul tema dell’abolizione dei rimborsi elettorali. Diverse le priorità del socialista Riccardo Nencini che auspica la nascita di «un governo di cambiamento, che abbia come priorità misure urgenti per rilanciare l'economia e creare lavoro». Due approcci diversi, ma la scelta di Bersani di cominciare oggi con le parti sociali conferma l’intenzione di volersi muovere sui problemi reali del Paese senza inseguire ulteriormente la deriva demagogica degli eletti grillini che non sembrano riuscire ad andare oltre la richieste di tagliare ancora gli stipendi dei parlamentari e il costo delle fotocopie. In questo caso la diretta dell’incontro di Bersani con i 5stelle sarà tutta da seguire.

venerdì 22 marzo 2013

Scelta Civica - Mario Mauro eletto capogruppo al Senato

Mario Mauro, ex capogruppo del Pdl al Parlamento europeo, e' stato eletto ieri sera presidente dei senatori di Scelta Civica. Antonio De Poli e Gianluca Susta sono stati eletti vicepresidenti. Stefania Giannini sara' segretaria d'Aula. In un comunicato si precisa che tutte le decisioni sono avvenute all' unanimita'. Entro il primo pomeriggio si decidera' chi sara' il capogruppo alla Camera. Fissata alle 18 la prima riunione dei capigruppo della Camera con la presidente Laura Boldrini e alle 17 quella dei capigruppo del Senato con il presidente Piero Grasso, i gruppi parlamentari sono infatti tenuti a definire i propri organigrammi prima di questi due appuntamenti. Da domani inizieranno poi le consultazioni al Quirinale da parte del presidente Giorgio Napolitano in vista dell'incarico per la formazione del nuovo governo che sono condotte con i capigruppo parlamentari e i leader delle diverse forze politiche.

nominato il Capogruppo alla Camera dei Deputati di SCELTA CIVICA



Dopo la delusione per la mancata presidenza della Camera, sfumata a causa del fuoco amico, Lorenzo Dellaisi consola con il ruolo di capogruppo dei deputati di Scelta Civica. L’ex governatore alla fine ce l’ha fatta ma ai montiani sono servite un’altra lunga notte e buon parte della giornata di ieri per superare l’impasse. L’elezione di Dellai è arrivata infatti dopo un vero e proprio braccio di ferro dentro il partito di Mario Monti. Dopo l’elezione di Mario Mauro capogruppo al Senato, lunedì sera la lunga riunione dei deputati a Montecitorio si era infatti conclusa dopo mezzanotte con un nulla di fatto: sul tavolo, oltre al nome di Dellai, quelli di Andrea Romano (esponente di Italia Futura) e del ministro della salute Renato Balduzzi. Il confronto interno è ripreso ieri pomeriggio, con una corsa a due Dellai-Romano. Un braccio di ferro tra l’ex governatore trentino, cattolico, ex Margherita, e l’uomo di Montezemolo. Tanto che dopo un’ora l’incontro viene sospeso. Italia Futura rivendica il ruolo di capogruppo in quanto componente maggioritaria di Scelta Civica: per sbloccare la situazione di stallo Romano propone di ritirare entrambe le candidature e di convergere sul nome dell’economista Irene Tinagli, anche lei esponente del movimento di Montezemolo. Una soluzione non accolta dal gruppo: alla fine Lorenzo Dellai ottiene due terzi dei voti, 30 sì, 13 schede bianche e 2 nulle. Segno di una divisione non sanata dentro il gruppo tra l’anima cattolica (ieri rafforzata dagli 8 deputati dell’Udc) e quella montezemoliana, una frattura nella quale al momento l’ex presidente della Provincia è però riuscito a coalizzare attorno a sè il consenso maggioritario dei deputati. «Un importante riconoscimento personale. Ma anche, spero, una precisa indicazione politica», cinguetta via Twitter il capogruppo Upt Giorgio Lunelli dopo le critiche alla linea di Scelta Civica sulla partita delle presidenze di Camera e Senato.
Ieri alle 18 Dellai ha partecipato alla prima Conferenza dei capigruppo della Camera, che ha deciso di avviare uno studio per arrivare a una riduzione dei costi di Montecitorio, e una revisione del regolamento, chiedendo poi alla presidente Boldrini di sollecitare il governo a riferire in aula non solo sul Consiglio europeo ma anche sulla crisi di Cipro e il conflitto con l’India sui marò.
Oggi Dellai sarà nella delegazione di Scelta Civica che salirà al Quirinale per le consultazioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, a cui i montiani presenteranno la loro linea: fare ogni sforzo perchè la legislatura possa partire. «È un incarico per il quale più che altro ho bisogno degli auguri», commenta scherzando a fine giornata l’ex governatore, «in una situazione così difficile il ruolo di capogruppo ha una funzione eminentemente politica. Sarà impegnativo, ma lo faccio con grande convinzione e impegno, ce la metteremo tutto sia in questa fase di consultazioni per il governo sia poi speriamo, se va in porto il governo, nell’attività parlamentare».
Quanto alle lacerazioni interne a Scelta Civica, raccontate già ieri sera attraverso le agenzie di stampa, Dellai prova a glissare: «Tutti i gruppi parlamentari, nessuno escluso, hanno dei problemi quando si tratta di scegliere una persona che li rappresenti, figuriamoci un gruppo come il nostro, che ha pochi mesi di via e ha al proprio interno persone provenienti da percorsi diversi. È del tutto normale che ci sia una discussione anche forte, sarebbe stato inimmaginabile il contrario». I rumors raccontano di un malumore verso Mario Monti dopo la contestata gestione della vicenda delle presidenze delle Camere. Il premier, che ieri non ha partecipato alla riunione a Montecitorio, con una lettera postata sul sito di Scelta Civica, ieri sera ha inviato ai neocapigruppo Dellai e Mauro gli auguri di buon lavoro.

martedì 19 marzo 2013

Scelta civica/Stasera l'elezione dei capigruppo di Camera-Senato


Non c'è fretta, sebbene la fase attuale sia concitata. Sulla scelta dei capigruppo di Scelta civica prende tempo, perché è un'altra la partita più importante da giocare, o meglio nella quale rientrare: passa dalla Presidenza del Senato e finisce sulla formazione del prossimo Governo. Un incarico, quello dello scranno più alto di Palazzo Madama, al quale Scelta civica ambisce ma dal quale si tiene fuori fintantoché il Pd persegue la linea Bersani: la ricerca dell'accordo con il Movimento 5 stelle, relativo a Presidenza delle Camere e, auspicabilmente, alla formazione di un suo Governo. Un tentativo che marcia su una strada strettissima, forse senza uscita, e che potrebbe fallire. Per questo, Mario Monti aspetta. Un'attesa che, parallelamente, consente anche di sciogliere qualche nodo interno, ora tutto centrato proprio sulla guida dei gruppi in Parlamento dopo la mediazione trovata sugli incarichi di partito, nonché sui non facili rapporti con l'Udc.
Si continua quindi a ragionare sui nomi: alla Camera è in pista Andrea Romano, ma per il direttore di Italiafutura, rappresentante dell'ala montezemoliana di Scelta civica la strada sarebbe oggi più in salita. Più chances, sullo stesso fronte, potrebbe averle Irene Tinagli. Ma è anche probabile che a Montecitorio la pattuglia sia guidata dal cattolico e montiano Renato Balduzzi, oggi ministro della Salute, o da Lorenzo Dellai, assai vicino a Monti. Due figure gradite anche alla componente Udc, otto deputati in tutto (che pure avrebbero il loro candidato, Giampiero D'Alia) che conteranno qualora si prosegua sulla strada del gruppo unico anche a Montecitorio. Prospettiva che non piace a parte degli Udc - Mario Tassone tra tutti, più propenso a collocare gli Udc nel gruppo misto -, e che non esalta parte dei montezemoliani, da tempo freddi sugli 'alleati' centristi, e Fli.
Ma è soprattutto al Senato che serve prendere tempo, perché è su uno dei nomi in pole per la guida del gruppo, Mario Mauro, che si pensava per la Presidenza, nel caso si passi dallo schema Pd-M5s a quello Pd-montiani. Ipotesi oggi più difficile, visto che l'accordo con i democratici non c'è: Scelta civica non accetta la Presidenza del Senato aiutando il Pd sull'asse con Grillo.
Tutti nodi aperti, che non saranno sciolti oggi - Monti è impegnato a Bruxelles con il Consiglio Ue -, più probabilmente domani, contestualmente all'elezione dei Presidenti di Camera e Senato.

QUINDI - ADESSO?

  • LA CAMPAGNA ELETTORALE DI FEBBRAIO NON CI HA INSEGNATO NULLA?
  • CI SIAMO DIMENTICATI LE MOTIVAZIONI E LE BATTAGLIE SOSTENUTE?
  • SIAMO COSI' CERTI CHE GLI ELETTORI HANNO PENALIZZATO LE NOSTRE POSIZIONI POLITICHE?
Per rispondere alla prima domanda mi sovviene alla mante il "freddo" patito in piazza a distribuire volantini dell'UDC e della LISTA MONTI PER L'ITALIA . . . . . tante persone incontrate non condividevano che avessimo presentato il simbolo con SU scritto CASINI mentre al senato c'era la LISTA UNITARIA . . . ..
QUESTO SIGNIFICA CHE LE NOSTRE POSIZIONI POLITICHE SONO STATE PENALIZZATE O PEGGIO QUASI AZZERATE? 

NO!!!!!!!!!!!!!

NEL 2008 L'UDC HA RACCOLTO IL 5.6% DEI CONSENSI - NEL 2013 LO SCHIERAMENTO DI "CENTRO" CHE FACEVA RIFERIMENTO A MONTI HA RACCOLTO IL 10,5%

SIAMO L'UNICA AREA POLITICA CHE HA INCREMENTATO I PROPRI CONSENSI INSIEME AL MOVIMENTO 5 STELLE!!!!!!!

QUINDI?

AVANTI CON IL CONGRESSO AD APRILE PER DETTARE LA LINEA POLITICA DEI PROSSIMI MESI - RESTANDO COERENTI CON LA POSIZIONE CONCRETA ED ALTERNATIVA AL BIPOLARISMO ALLA GARGAMELLA-CAIMANO.

QUI NON SI GIOCA SOLO IL DESTINO DI UN PARTITO, BENSI' IL DESTINO DELL'ITALIA!!!

E NOI A GARGAMELLA ED AL CAIMANO (Grillo no comment) NON VOGLIAMO CONSEGNARE IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI!!!!!!!!!!!!!!!!!


Giorgio Cavazzoli
Orgoglioso Italiano, dell'UDC

lunedì 18 marzo 2013

Sicilia: D'Alia, fuori Udc chi non vota abolizione province

 'Abbiamo fatto una piena disamina del testo concordato sulle Province. Parlo per l'Udc, non ci saranno sconti. Chi non votera' in aula per l'abolizione delle Province sara' fuori dal partito'.
Lo dice il segretario regionale dell'Udc, Gianpiero D'Alia, parlando con i cronisti al termine del vertice di maggioranza, col governatore Rosario Crocetta, a Palazzo dei Normanni.