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martedì 19 marzo 2013

Scelta civica/Stasera l'elezione dei capigruppo di Camera-Senato


Non c'è fretta, sebbene la fase attuale sia concitata. Sulla scelta dei capigruppo di Scelta civica prende tempo, perché è un'altra la partita più importante da giocare, o meglio nella quale rientrare: passa dalla Presidenza del Senato e finisce sulla formazione del prossimo Governo. Un incarico, quello dello scranno più alto di Palazzo Madama, al quale Scelta civica ambisce ma dal quale si tiene fuori fintantoché il Pd persegue la linea Bersani: la ricerca dell'accordo con il Movimento 5 stelle, relativo a Presidenza delle Camere e, auspicabilmente, alla formazione di un suo Governo. Un tentativo che marcia su una strada strettissima, forse senza uscita, e che potrebbe fallire. Per questo, Mario Monti aspetta. Un'attesa che, parallelamente, consente anche di sciogliere qualche nodo interno, ora tutto centrato proprio sulla guida dei gruppi in Parlamento dopo la mediazione trovata sugli incarichi di partito, nonché sui non facili rapporti con l'Udc.
Si continua quindi a ragionare sui nomi: alla Camera è in pista Andrea Romano, ma per il direttore di Italiafutura, rappresentante dell'ala montezemoliana di Scelta civica la strada sarebbe oggi più in salita. Più chances, sullo stesso fronte, potrebbe averle Irene Tinagli. Ma è anche probabile che a Montecitorio la pattuglia sia guidata dal cattolico e montiano Renato Balduzzi, oggi ministro della Salute, o da Lorenzo Dellai, assai vicino a Monti. Due figure gradite anche alla componente Udc, otto deputati in tutto (che pure avrebbero il loro candidato, Giampiero D'Alia) che conteranno qualora si prosegua sulla strada del gruppo unico anche a Montecitorio. Prospettiva che non piace a parte degli Udc - Mario Tassone tra tutti, più propenso a collocare gli Udc nel gruppo misto -, e che non esalta parte dei montezemoliani, da tempo freddi sugli 'alleati' centristi, e Fli.
Ma è soprattutto al Senato che serve prendere tempo, perché è su uno dei nomi in pole per la guida del gruppo, Mario Mauro, che si pensava per la Presidenza, nel caso si passi dallo schema Pd-M5s a quello Pd-montiani. Ipotesi oggi più difficile, visto che l'accordo con i democratici non c'è: Scelta civica non accetta la Presidenza del Senato aiutando il Pd sull'asse con Grillo.
Tutti nodi aperti, che non saranno sciolti oggi - Monti è impegnato a Bruxelles con il Consiglio Ue -, più probabilmente domani, contestualmente all'elezione dei Presidenti di Camera e Senato.

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