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venerdì 29 marzo 2013

BUONA PASQUA A TUTTI!



Come ogni anno, il Movimento di CL propone una immagine artistica e un testo come aiuto a vivere il mistero della Pasqua.
Quest'anno l'immagine è Cristo e i pellegrini di Emmaus, bassorilievo del chiostro romanico dell'XI-XII secolo, conservato nel monastero benedettino di San Domenico di Silos, in Spagna.
Il testo è costituito da due brani. Il primo, di Benedetto XVI, è tratto dal Messaggio al Convegno internazionale «Gesù, nostro contemporaneo» (Roma 9-11 febbraio 2012). Il secondo, di Luigi Giussani, è tratto dal libro All’origine della pretesa cristiana (Rizzoli, Milano 2001, pp. 136-137).

Ecco i due brani:

«La vicenda di Gesù di Nazaret non può restare confinata in un lontano passato, ma è decisiva per la nostra fede oggi. Cosa significa affermare che Gesù di Nazaret, vissuto tra la Galilea e la Giudea duemila anni fa, è “contemporaneo” di ciascun uomo e donna che vive oggi e in ogni tempo? Gesù è entrato per sempre nella storia umana e vi continua a vivere, con la sua bellezza e potenza, in quel corpo fragile e sempre bisognoso di purificazione, ma anche infinitamente ricolmo dell’amore divino, che è la Chiesa, in cui Egli è presente con la sua passione, morte e risurrezione. È questo il motivo che rende la Chiesa contemporanea di ogni uomo, capace di abbracciare tutti gli uomini e tutte le epoche».
(Benedetto XVI)

«Il fatto dell’Incarnazione, l’inconcepibile pretesa cristiana, è rimasto nella storia sostanzialmente nella sua interezza: un uomo che è Dio − che, dunque, conosce l’uomo e che l’uomo deve seguire per avere la vera conoscenza di se stesso e delle cose −. L’esperienza iniziale di coloro che hanno vissuto con Gesù e lo hanno seguito, trasmessa dai Vangeli, ha un significato inequivocabile: il destino non ha lasciato solo l’uomo. Il cristianesimo è un avvenimento che è stato annunciato nei secoli e ci raggiunge ancor oggi. Il vero problema è che l’uomo lo riconosca con amore».
(Luigi Giussani)

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