Grande centro al via il 18 novembrela road map da Casini a Montezemolo
Luca di Montezemolo e Pier Ferdinando Casini sono i protagonisti di un accordo inevitabile ma niente affatto semplice. I due, non amandosi, dovranno convivere. Lo faranno dopo il 17 novembre quando le associazioni convocate da Italia Futura terranno una convention a Roma. «Il giorno dopo partiranno il tavolo programmatico e quello delle candidature», annuncia Rocco Buttiglione.
Le due forze saranno rappresentate in parti uguali per arrivare alla costituzione della lista per l’Italia
o lista Monti nell’ipotesi remota che il premier autorizzi l’uso del nome. Ma già l’appuntamento di metà mese è un’incognita. Dal gruppo “Verso la Terza Repubblica” non sono partiti gli inviti ai politici. «Ci stiamo lavorando», dicono a Italia Futura. Ma il ritardo fa passare il messaggio di una contrapposizione tra nuova politica e vecchia politica.
Il 17 parleranno, tra gli altri, il ministro Andrea Riccardi, il presidente delle Acli Andrea Olivero, quello del Movimento cristiano lavoratori Carlo Costalli, il segretario della Cisl Bonanni. E Montezemolo, naturalmente. I promotori di “Terza Repubblica”, il manifesto promosso dal presidente della Ferrari e dai cattolici di Todi 2, vogliono che gli attori principali siano, quel giorno, le associazioni.
Ma è al tavolo dove si sederanno Casini e Montezemolo che bisogna guardare. I sondaggi quotano il listone di centro tra il 15 e il 20 per cento. L’appello alla “buona politica” che partirà dal palco del 17 novembre (e i numeri delle previsioni elettorali) puntano a “stanare” parlamentari in sofferenza nel Pdl e nel Pd. Il traguardo finale resta la Grande coalizione, il Monti-bis.
Sul ruolo e sull’agenda del Professore si è consumata la rottura di Italia Futura con Fermare il declino, il gruppo liberale di Oscar Giannino. Ma è evidente che esiste e pesa il problema di mettere insieme tante teste e tante storie.
Siamo ancora nella fase concorrenziale e il parterre del 17 dirà molto sulla partenza della lista per l’Italia. Certo, dopo aver coinvolto Riccardi, Corrado Passera, Emma Marcegaglia e un bel pezzo dell’associazionismo cattolico le false partenze non sono più ammesse.
Nessun commento:
Posta un commento