Lasciano il gruppo Bertolini, Tortoli, Pecorella, Stracquadanio e Stradella. Riunione vertici partito, giallo su candidature
Uno strappo di cui si vociferava da tempo ma che oggi è stato ufficializzato. Quattro parlamentari Pdl hanno infatti deciso di lasciare il gruppo per creare una componente autonoma dal nome "Italia libera". Si tratta di Isabella Bertolini, Roberto Tortoli, Gaetano Pecorella e Franco Stradella. A questi si aggiunge Giorgio Stracquadanio che già era confluito nel Misto.
Per domani, si legge in una nota, è prevista una conferenza stampa in cui Isabella Bertolini, Gaetano Pecorella, Roberto Tortoli e Giorgio Stracquadanio presenteranno il nuovo movimento politico. Resta ancora un giallo il misterioso numero delle candidature alle primarie del partito, 19 secondo quanto trapelato finora e quindi "ridicole" per Altero Matteoli, che con un numero così elevato di domande preferirebbe "non farle". Vertice sulle primarie tra Berlusconi e Alfano a Palazzo Grazioli dove sono arrivati anche Gianni Letta e Niccolò Ghedini. Le sorti delle primarie, deliberate dall'ultimo ufficio di presidenza, sono in discussione anche a causa della compressione dei tempi determinata dal probabile election day dell'11 marzo. Inizialmente, infatti, si era deciso di svolgerle sul modello americano spalmate da metà dicembre a inizio febbraio, modalità che però adesso è "impraticabile". Alfano ha insistito però che la competizione si svolga comunque, anche se restano da definire tempi e regole nuove. L'ex premier non ha invece mai nascosto le sue perplessità.
E mentre Alemanno si è detto convinto che alla fine la cifra di candidati sarà "dimezzata", l'onorevole Giorgia Meloni ha espresso il suo "no" categorico a "primarie al cloroformio, quelle nelle quali il nome del vincitore c'è già". "Meloni sbaglia, rischia di rottamarsi lei" ha commentato La Russa, che poi ha aggiunto: "Non ce l'ho con lei, semmai qualcuno che la appoggia in queste ore mi rende perplesso. Qualche ragazzotto e quelli come Sandro Bondi che pensano che la Meloni possa essere utile ad affossare le primarie". "L'onorevole La Russa mi chiama in causa con un linguaggio che evidentemente è tipico della sua cultura politica" ha poi replicato Bondi.
Una doccia fredda era già arrivata in mattinata con l'ex ministro Tremonti che aveva detto: "Non mi interessa l'argomento: lo considero finito". Un annuncio giunto all'indomani del ritiro di Alessandra Mussolini. Nonostante i termini per le candidature siano scaduti alla mezzanotte di lunedì, non è chiaro quali siano i nomi di coloro che hanno dato la loro disponibilità a presentarsi. Nessuna comunicazione ufficiale è stata infatti ancora effettuata.
Ignazio la Russa e Maurizio Gasparri in una nota congiunta in cui invitano a rinviare conte interne a eventuali congressi, avevano parlato di un numero che si aggira intorno a 20. Alle 19 domande che risulta siano state presentate va però sottratta quella di Alessandra Mussolini che ha deciso di ritirare la sua candidatura. "Trasformare le primarie del Pdl in un congresso politico, o meglio, in una squallida e poco credibile resa dei conti interna, è il più grosso errore - ha spiegato la deputata - che si possa commettere alla vigilia di una campagna elettorale".
Va con ogni probabilità esclusa anche la candidatura dello scrittore Alfonso Luigi Marra che ha scritto una lettera ad Angelino Alfano per sollevare un problema di tempi per l'autentica delle firme. Si arriva così a quota 17. Di questi, però, soltanto alcuni nomi sono noti. Si tratta di: Alfano, Meloni, Santanché, Samorì, Crosetto, Biancofiore, Galan, Cattaneo, Sgarbi oltre all'immobiliarista Alessandro Proto. Qualcosa trapela anche sui nomi dei possibili altri contendenti: tra questi figura quello di Germana Lanza, impegnata da anni nei diritti per i disabili, e tale Diego Righini.
Per domani, si legge in una nota, è prevista una conferenza stampa in cui Isabella Bertolini, Gaetano Pecorella, Roberto Tortoli e Giorgio Stracquadanio presenteranno il nuovo movimento politico. Resta ancora un giallo il misterioso numero delle candidature alle primarie del partito, 19 secondo quanto trapelato finora e quindi "ridicole" per Altero Matteoli, che con un numero così elevato di domande preferirebbe "non farle". Vertice sulle primarie tra Berlusconi e Alfano a Palazzo Grazioli dove sono arrivati anche Gianni Letta e Niccolò Ghedini. Le sorti delle primarie, deliberate dall'ultimo ufficio di presidenza, sono in discussione anche a causa della compressione dei tempi determinata dal probabile election day dell'11 marzo. Inizialmente, infatti, si era deciso di svolgerle sul modello americano spalmate da metà dicembre a inizio febbraio, modalità che però adesso è "impraticabile". Alfano ha insistito però che la competizione si svolga comunque, anche se restano da definire tempi e regole nuove. L'ex premier non ha invece mai nascosto le sue perplessità.
E mentre Alemanno si è detto convinto che alla fine la cifra di candidati sarà "dimezzata", l'onorevole Giorgia Meloni ha espresso il suo "no" categorico a "primarie al cloroformio, quelle nelle quali il nome del vincitore c'è già". "Meloni sbaglia, rischia di rottamarsi lei" ha commentato La Russa, che poi ha aggiunto: "Non ce l'ho con lei, semmai qualcuno che la appoggia in queste ore mi rende perplesso. Qualche ragazzotto e quelli come Sandro Bondi che pensano che la Meloni possa essere utile ad affossare le primarie". "L'onorevole La Russa mi chiama in causa con un linguaggio che evidentemente è tipico della sua cultura politica" ha poi replicato Bondi.
Una doccia fredda era già arrivata in mattinata con l'ex ministro Tremonti che aveva detto: "Non mi interessa l'argomento: lo considero finito". Un annuncio giunto all'indomani del ritiro di Alessandra Mussolini. Nonostante i termini per le candidature siano scaduti alla mezzanotte di lunedì, non è chiaro quali siano i nomi di coloro che hanno dato la loro disponibilità a presentarsi. Nessuna comunicazione ufficiale è stata infatti ancora effettuata.
Ignazio la Russa e Maurizio Gasparri in una nota congiunta in cui invitano a rinviare conte interne a eventuali congressi, avevano parlato di un numero che si aggira intorno a 20. Alle 19 domande che risulta siano state presentate va però sottratta quella di Alessandra Mussolini che ha deciso di ritirare la sua candidatura. "Trasformare le primarie del Pdl in un congresso politico, o meglio, in una squallida e poco credibile resa dei conti interna, è il più grosso errore - ha spiegato la deputata - che si possa commettere alla vigilia di una campagna elettorale".
Va con ogni probabilità esclusa anche la candidatura dello scrittore Alfonso Luigi Marra che ha scritto una lettera ad Angelino Alfano per sollevare un problema di tempi per l'autentica delle firme. Si arriva così a quota 17. Di questi, però, soltanto alcuni nomi sono noti. Si tratta di: Alfano, Meloni, Santanché, Samorì, Crosetto, Biancofiore, Galan, Cattaneo, Sgarbi oltre all'immobiliarista Alessandro Proto. Qualcosa trapela anche sui nomi dei possibili altri contendenti: tra questi figura quello di Germana Lanza, impegnata da anni nei diritti per i disabili, e tale Diego Righini.
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