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sabato 29 dicembre 2012

Agenda Monti: lista unica al Senato, alla Camera "sarò capo di una coalizione di centristi"


Lista unica al Senato, più liste alla Camera. Con il Professore a capo della coalizione. E' questo il risultato del lungo incontro di oggi tra Mario Monti e le forze centriste. Il Professore si è detto pronto ad accettare il ruolo di capo della coalizione di forze della società civile e politiche nelle prossime elezioni. "Accetterò - ha detto - di incoraggiare questo sforzo congiunto nelle forme che saranno definite, accettando di essere designato come capo della coalizione o dando il mio impegno per il successo dell'operazione".
In conferenza stampa Monti ha comunicato l'esito dell'incontro avvenuto "in un luogo top secret" con i ministri Riccardi e Passera, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, esponenti di Fli e di Italia Futura. La nuova formazione politica che ruota attorno alla famigerata agenda Monti "ha una vocazione maggioritaria" e "avrà una evoluzione in futuro", ha detto il premier.
Monti ha chiesto la collaborazione di Enrico Bondi per la "verifica dei requisiti dei candidati". Il suo compito - ha precisato - non sarà una valutazione politica dei candidati, ma "una verifica dei loro requisiti di conformità, dal punto di vista penale o dei conflitti di interessi: tutti i partecipanti, a cominciare da Pier Ferdinando Casini, si sono dichiarati d'accordo". Il Prof ha poi ribadito che lui stesso, "in prima persona, avrà da dire" sulla scelta dei candidati della coalizione per le elezioni.
"Non significa immaginare alleanze con gli uni o con gli altri, ma portare avanti un'operazione di rinnovamento nel profondo nella politica italiana che può e deve avere una vocazione maggioritaria", ha spiegato il premier. E ancora: "Occorre che una maggioranza di italiani si riconosca nel rifiuto del populismo e in un solido riferimento all'Europa. I tempi sono brevissimi - ha aggiunto - perciò non sono in grado di prevedere quale potrà essere il risultato elettorale", ma - ha assicurato - "questo è un inizio: ci saranno, accanto a regole di governance che ho voluto molto esigenti, anche accordi evolutivi su cosa fare più avanti".
Dopo giorni di attesa, Monti ha così chiarito i termini della sua "salita in politica". La motivazione è stata l'incipit del suo discorso: "Ritengo che l’ emergenza non sia finita, è finita l’emergenza finanziaria ma ce n'è una altrettanto grave e forse più importante: quella della disoccupazione, soprattutto giovanile e della mancanza di crescita".

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