Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc, in passato fu condannato in primo grado per una vicenda di tangenti, ma "era il 1989-91. Dopo ho fatto tante altre cose", ha spiegato in una intervista a Repubblica.
In ogni caso alla domanda se pensa di essere incandidabile, l'esponente centrista ha risposto con un secco "no", ed ha aggiunto che il suo destino "lo deciderà il mio partito, l'Udc, e anche il presidente Monti che si è assunto il compito di vagliare le candidature delle liste dei singoli partiti".
Quanto alla decisione di dire no al listone neocentrista e mantenere la lista Udc separata alla Camera, "abbiamo detto al presidente Monti - ha sostenuto Cesa - di fare lui la scelta. Ma avendo sentito le varie posizioni all'interno del tavolo, il premier ha compreso che l'idea migliore era di articolare".
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