"D'Alema ha usato termini forti che non mi piacciono. Sono rattristato da un'asprezza che sa tanto di intimidazione. Il Pd e' strano: loro sono liberi di rinunciare a Monti e Monti non e' libero di fare le scelte che ritiene doverose. E poi tutti dovrebbero astenersi dal tirarlo per la giacca. E' un discorso valido anche per noi". Lo dice Pier Ferdinando Casini, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. "Il nostro progetto -aggiunge- e' limpido e va oltre le scelte personali di Monti. Noi gareggiamo per vincere, pur mettendo in conto la possibilita' di non riuscirci. Non ha senso fare patti prima. Noi lottiamo con le nostre idee al centro, poi si vedra'. Tutti sanno quanto stimi Bersani, ma in questi giorni emerge una vecchia tendenza del passato: si parla di incontro tra progressisti e moderati ma si vuole un centro piccolo. In realta' il Pd ha sottovalutato le conseguenze dell'alleanza con Vendola. Mi chiedo: che cosa ha in comune con Enrico Letta e Marco Follini?" Quanto a Gianfranco Fini, "io non do pagelle a nessuno. Ma troppi -conclude Casini- dimenticano che senza di lui avremmo ancora Berlusconi". |
sabato 15 dicembre 2012
Elezioni: Casini, rattristato da D'Alema, senza Fini ancora Berlusconi
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