Pier Ferdinando Casini risponde all'invito di Fini a fare presto per la costituzione della 'Lista per l'Italia'. Parlando con i giornalisti al termine dell'assemblea dei giovani dell'Udc Casini ha detto: 'Non bisogna perdere tempo ma credo che stiamo andando avanti con serieta'. Siamo tutti d'accordo nel procedere in questo disegno ed e' la volonta' comune'.
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Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, definisce 'impressionanti i dati dell'occupazione che riguardano giovani e donne, soprattutto al sud', e propone un 'piano straordinario per chi assuma giovani che preveda un drastico taglio del cuneo fiscale per i primi cinque anni'. Casini, che interviene all'assemblea dei giovani dell'Udc, ha detto che la proposta del piano straordinario sara' presentata agli elettori nella prossima campagna elettorale.
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Pier Ferdinando Casini torna ad attaccare Matteo Renzi all'assemblea dei giovani Udc in corso a Caserta. Commentando i dati Istat sull'occupazione il leader Udc ha detto rivolgendosi alla platea: 'Non credete alle favole che racconta Renzi. Dice di voler dare 100 euro a famiglia, ma per farlo ci vogliono 20 miliardi. Queste sono - ha aggiunto - promesse alla Berlusconi'.
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"I tecnici intelligenti troveranno sempre posto nella politica, perche' la politica ne ha bisogno". Lo ha dichiarato il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, secondo cui "la contrapposizione tra tecnici e politici e' una cosa che non si vede in nessuna parte del mondo". A supporto della sua tesi Casini ha portato l'esempio del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, "che al governo ha chiamato politici e tecnici di grande valore".
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"Perche' difendo sempre il premier Monti? E' una domanda che mi fanno in tanti, anche mia madre mi ha telefonato qualche giorno fa per chiedermelo...". Con una battuta il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini ha voluto spiegare, parlando ai giovani del partito a Caserta, il suo appoggio al presidente del Consiglio Mario Monti. Il premier, ha detto Casini, "non ha la bacchetta magica e quando questo Governo ha sbagliato l'abbiamo detto".
"Ma - ha aggiunto - difendo Monti perche' ha introdotto nel lessico della politica e del paese cio' che mancava in tutti questi anni e di cui c'era bisogno come il pane: abbiamo avuto una politica che ha detto tutti si', oggi c'e' un presidente del Consiglio che a volte dice no, e che dice cose che i cittadini non vogliono sentirsi dire. E' questa la rivoluzione culturale di Monti".
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